Identità, origini, arte, bellezza, sapore, nuovi orizzonti da guardare, poesia, ecco di cosa abbiamo bisogno oggi, di poesia
Grazie a mio nonno che mi ha insegnato come sorridere in faccia all’assordante rumore della solitudine mentre tenta di piegarti come una vela al centro del mare in piena tempesta.
Grazie al mare immenso che mi hai insegnato come avanzare ininterrottamente oltre ogni filo spinato nonostante il dolore che provi mentre ti passa sul cuore.
Grazie a tutti i rigori sbagliati, le sconfitte, le cadute, le delusioni, le illusioni, i veri maestri di un viaggio senza bagaglio, la vita.
Grazie vita quando mi hai stretto all’angolo colpendomi ripetutamente fino a togliermi il respiro e mentre ti aspettavi che gettassi la spugna, ti rubavo poesie.
Grazie a tutti quelli che dicono grazie che pur cadendo pietosamente riescono a rialzarsi e trovare la forza per fare l’ultimo round perché è quello della Vittoria oltre ogni verdetto dei giudici di gara.
Grazie alla poesia che mi ha reso leggero come aria, alla pittura che accoglie misteriosamente ogni messaggio ad animo senza perché.
Infine un grazie su tutto ai bambini e i cani e che con il loro silenzio ti regalano meraviglie mentre l’uomo pur parlando non dice nulla.
Non smettere mai di sentire
il vento soffiarti sul viso
ad agosto come a dicembre,
ognuno ha il suo viaggio da fare...
Come fosse per sempre...
Non smettere mai
di ascoltare la pioggia
in inverno quando cade,
è un toccasana per l’anima,
un preludio di primavera…
Non smettere
è un po’ come dire
di non sentirsi mai vecchi
per sognare
Giacomo Pietoso
Io voglio il canto,
quello che mi fa scendere giù per i fiumi
e salire su
per le cime dei monti
per ascoltare quella musica
mai sentita prima…
io ho bisogno del canto,
quello che irrompe all’improvviso con forza
capace di tagliare come coltello
l’immobile esercito del silenzio
e fa entrare
e fa uscire…
luce.
Io voglio il canto
quello che mi inonda di giovinezza
e mi violenta di profumi imperfetti
dei campi di maggio.
Giacomo Pietoso
Dovremmo vivere
come se la nostra casa
fosse in fiamme,
sempre pronti a partire
e a lasciarsi stupire…
Dovremmo vivere tutti
come se fossimo
la più imponente
nave di guerra
ma consapevoli di affondare
se volesse il mare…
Dovremmo vivere sempre
prontamente a rialzarci
qualora cadessimo
come puntualmente il sole
si alza e ci sveglia,
dovremmo ammirare la luna
e vivere sempre la notte
come se fossimo eterne
stelle brillanti e all’universo
vere.
GP
Perché è così difficile
essere semplici.
Perché nessuno dice il vero
e si portano a spasso
tutte maschere di cartapesta.
Perché si perde tutto quel tempo
per diventare qualcuno, qualcosa
e si ha tanta paura
di essere se stessi.
Perché le persone
più sensibili
prediligono il silenzio
per dire le cose più importanti.
Magari nell'aria che respiriamo
fosse compresa la poesia…
le persone sarebbero migliori.
Giacomo Pietoso
Ho guardato oltre le mura
spaziando aldilà
delle case
e le feste noiose,
andando un po' oltre.
Sono stato per i campi
con i bambini per strada
dove c'è posto per tutti
ma proprio tutti.
Ho guardato oltre
il mio naso
su per mari e monti,
c'erano i pesci grandi
che mangiavano
i pesci piccoli,
poi i leoni, le gazzelle
e infine le iene.
Ho visto il mondo
e sono sceso
per un po’
per prendere un po' d'aria.
Giacomo Pietoso
La gente è strana!
Quando sei solo
ti guarda male
e quando sorridi
se potesse ti affosserebbe.
Non mi va adesso
la compagnia di nessuno.
Oggi è così.
La gente non cambia
per te
quindi non vedo perché
devi farlo te,
anima mia.
Continuiamo a passare
dagli occhi dell'amore
ai tormenti dell'inferno.
Oggi è così
cara anima mia
ma domani…
domani la pioggia cadrà
e non ci bagnerà.
Saremo soli
io e te
senza più lacrime
da versare
senza piu' un verso
da scrivere
liberi di essere.
Giacomo Pietoso
Tu...
cosa vedi?
Non vorrei essere indiscreto
né invadente, ma…
tranquillo, capisco!
Vedo anime che brillano
come il sole, altre meno,
altre per niente…
Vedo anime in cammino
per la terra
come lupi voraci
vestiti in giacca e cravatta...
Vedo che è cresciuto
il numero di persone che si lamentano
e noto in smisurata minoranza
quelle che fanno veramente qualcosa
per l’altro…
Vedo adolescenti attaccati a bottiglie vuote
che hanno smarrito la bussola
e vanno camminando come zombie
per le strade del mondo senza emozione…
Vedo la ricchezza della natura svenduta,
vedo la poesia nel vento
dipingere il mondo
con strane canzoni.
Ecco quello che vedo…
la parola mutare in forme diverse
soffiando tra le foglie degli alberi
invisibile, trasportata come un onda del mare
e così presa come esempio.
Giacomo Pietoso
Ma che fai
soffi nel vento…
Ma nessuno mai
ti ha detto che
è inutile soffiare
nel vento?
Strano anche che
nessuno ti abbia mai detto
chi sono quelli
che soffiano nel vento…
Beh, allora devi sapere questo,
soffiando nel vento
puoi incontrare la gente più strana.
Si, sono tutti ormai abituati
a chiamarli così, strani.
E sai chi sono?
Sono i folli, i visionari
i sognatori, i poeti,
gli artisti
sono quelli che a volte,
senza neppure saperlo,
senza nemmeno
rendersi conto
rivoluzionano il mondo.
Sono quelli che
vedono ciò che gli altri non vedono,
sentono ciò che gli altri non sentono,
amano quello che
alla maggior parte
della gente
passa perlopiù indifferente
e per questo sono incompresi.
Sono quelli che sono stanchi
di chiedere carezze e di rubarle.
Sono quelli che amano incondizionatamente.
Sono quelli che gli piace danzare
sotto la pioggia.
Sono quelli che quando baciano
ti fanno toccare l'infinito
che soltanto a loro
è concesso di vedere, perché…
sono quelli che soffiano nel vento.
Giacomo Pietoso
E se tutti i libri di colpo
diventassero itinerari
e le loro pagine all’improvviso
i fari abbaglianti
come lampioni da seguire nella notte…
I poeti, gli scrittori
gli artisti e cantanti
con le loro canzoni
un battello di felicità
da rincorrere in mare aperto…
E se tutti gli uomini
anche il più cattivo
diventassero angeli…
E se tu smettessi di guardare le cose
con i tuoi occhi,
iniziassi osservare il mondo
con gli occhi dell’altro
all’improvviso, così.
GP
La pioggia da autunno è diversa
Quasi non sembra pioggia
Ma è delicata carezza
Scesa dal cielo
Sulla terra che attende
La pioggia da autunno e poesia
Che aleggia nell’area leggera
Tanto che l’anima
Dolcemente e si consola
e al suo finire si duole
Giacomo pietoso
Non avrei potuto scrivere un verso
se non avessi avuto
i sensi aperti all’universo
con la giusta dose di silenzio
di cui maestre supreme
sono le stelle
e il dolore infine
che ha plasmato
la mia anima
trasformandola, diversamente
in qualcosa di rarefatto,
dilatandosi così senza confini, infinita,
sfoltita dal superfluo,
leggera.
Giacomo Pietoso
Mi piace il mondo e questo pianeta che qualcuno ha chiamato “terra“.
Mi piace l’ignoto dell’universo e non invece l’assurdità degli scienziati, avidi essere umani che sperimentano per distruggerlo.
Mi piace la scienza, quest’arte così nobile, quando è mossa dalla voglia di conoscere per non restare ignoranti.
Mi piace la poesia e l’arte tutta perché gradita alle anime, eterne e senza tempo.
Mi piace il firmamento stellato, se potessi mi vestirei interamente la pelle, di esso.
Mi piace quando piove, quando nevica, quando il sole è alto, quando la luna splende, ma ancora di più mi piace l’orizzonte…
Infinito dove solo all’anima è permesso andare.
Giacomo pietoso
Ci vogliono ignoranti, tutti,
la televisione, i telegiornali,
le superpotenze della terra.
La politica è confusa,
la chiesa è diventata ambiziosa,
così pure l’uomo
inevitabilmente
è diventato merce di scambio
e confuso, senza nemmeno accorgersene
è diventato merce di se stesso.
Così l’unica cosa certa,
nessuno dice la verità,
è questa.
Giacomo Pietoso
Viviamo in una società
più che altro alienante,
altalenante di sfumature
di nero e di grigio.
Riuscire, è questa la strada
che insegnano a tutti,
subordinata alla supremazia dominante,
La corruzione, ecco…
Solo di rado si intravede
Vestita di bianco, la poesia
che sulla bocca
di eterni adolescenti
sfacciatamente…
gli urla contro
GP
Dispenso nel giorno energia,
tanta energia, sensibilità,
pazienza della mente, del corpo
di cui tanto richiede la vita…
Poi ritorno solitario
e per l’appunto mi chiedo
chi ero prima,
chi sono adesso,
cosa sarò un tempo…
Polvere, nient’altro.
Questo eravamo, questo diventeremo,
sembra questa l'unica certezza assoluta,
un mucchio di polvere
ammassata in fragili corpi
e con un dito
verso le stelle.
GP
Protestiamo e denunciamo
contro cose
create da noi stessi… Abbiamo paura di cose
che domani ci sembreranno niente…
Nutriamo diffidenza
per il nuovo,
per il diverso,
diverso da noi,
al nostro modo di ragionare
e guardare la vita…
Acclamiamo i prepotenti,
i potenti,
quelli con i soldi
che ostentano ricchezza
o si travestono di semplicità,
che parlano pulito
anche se non lo sono...
Continuiamo a cadere
e a farci male…
Continuiamo ad andare avanti,
instancabili, come onde di mare.
GP
Ci ostiniamo a conservare l’anima,
quell’anima libera
che non ha paura di apparire brutta
alla superflua bellezza del mondo.
Ci ostiniamo a cantare poesie
ad alta voce nel tram,
nel silenzio del vagone
di un treno senza più fermate,
perché siamo veri,
sappiamo di esserlo…
E sappiamo che questo
nessuno ce lo può togliere.
Ci ostiniamo ad andare avanti,
a sbagliare e a farci male,
ad uscire senza ombrello
anche se fuori piove a dirotto.
CI ostiniamo a stendere una mano
anche se il più delle volte
rimaniamo come mille bottiglie vuote
nelle mani di rozzi ubriaconi.
Ci ostiniamo a vedere il bene
dappertutto
e a meravigliarci ancora
del tocco leggero di un bambino
e deponiamo le armi
quando forse
avremmo dovuto soltanto
urlare più forte.
Ci ostiniamo a sorridere
in un mondo che a stento ci guarda.
Proviamo piacere per le piccole cose,
un’alba, un tramonto,
un cielo pieno di stelle
ci colora l’anima di vita
come la voce dell’amore che spiega
come è andata la giornata.
Ci ostiniamo a farci da parte,
a portare lontano il rumore del pianto
da orecchie che ci sentano,
occhi che ci guardano
e ci illudiamo di velleità.
Così andiamo via
per fare posto, forse
a qualcosa più grande di noi...
Ci ostiniamo, imperfetti
così a essere veri.
G. P.
Alba e tramonto,
il tempo si dilata
e si restringe,
l’orologio non serve alla natura
e l’attesa è l’unica parola d’ordine.
Vorrei farti un regalo,
qualcosa di grande, speciale,
ti auguro il tempo.
Ti auguro tanto di quel tempo per te
affinché tu possa donarlo
anche agli altri.
Ti auguro il tempo per guardare
l’ardere delle stelle, luccicare
fiamme sempre vive nella notte,
lanterne accese e pronte
a guidare tutti i sognatori.
Ti auguro il tempo, abbastanza
per fare luce in chi sei
e portare a termine
tutto quello che avevi iniziato,
ogni progetto a te caro.
Ti auguro il tempo per ascoltare
e lo stesso tempo
per essere ascoltato quando parli.
Ti auguro di essere musica,
di ballare con le nuvole,
che il vento ti presti le sue ali
per volare oltre con l’anima
quando ti va, quanto esige...
il tempo.
Giacomo Pietoso
Ci vogliono le stelle
per continuare a sognare.
Ci vuole un po’ di neve
per coprire
un po’ di marcio.
C’è bisogno del silenzio
per ascoltare la verità.
C’è bisogno dell’assenza dell’amico
per capire il suo reale valore.
Ci vogliono carezze
per curare un ammalato,
essenziali anche per le ferite più profonde
e potenti più di ogni medicina.
Ci vogliono gli occhi
per vedere chi c’è di fronte
e la sensibilità dell’anima
per sentire cosa c’è dentro.
Ci vuole il verbo
per esprimere un pensiero,
il giusto tono
per farti ascoltare.
Ci vuole il vento
per disperdere le zizzanie
e pioggia per aria nuova.
C’è bisogno di viaggiare
per capire meglio il mondo,
le diversità
e si finisce per capire meglio anche se stessi,
cosa siamo al mondo, chi.
C’è bisogno di spendere un po’ di rispetto per l’altro
se lo pretendiamo dagli altri.
Abbiamo tutto in questo mondo
eppure continuiamo a cercarlo, altrove
su altri pianeti.
Ci vuole amore.
Giacomo Pietoso
Ai miei figli consiglierò il dialogo,
piuttosto che l'odiosa indifferenza
sempre nefasta al suo passare.
Ai miei figli donerò,
prima di giungere alla fine dei miei giorni,
tutti i miei averi,
solo per fargli capire il vero tesoro.
Ai miei figli quando la vita
gli mostrerà il suo lato peggiore,
allora gli canterò
che è la sofferenza a dire
chi realmente siamo.
Ai miei figli quando
mansueti e inermi,
giaceranno fra la quiete della notte
gli sussurrerò quanto li amo.
Ai miei figli gli dirò
di aprire la mente
pur oltre gli orizzonti consentiti ,
ma non lo sarà mai abbastanza
se non lo faranno con il cuore.
Ai miei figli, quando sarà,
gli ricorderò che le diversità
sono una ricchezza,
che non va sprecata.
Ai miei figli, quando saranno stanchi di camminare,
gli consiglierò di correre
e che con i sogni
si può anche volare.
Ai miei figli la lezione più alta
che gli potrò rendere
sarà l'esempio.
Ai miei figli quando gli leggerò
la delusione negli occhi lucidi
dal pianto, gli indicherò
la strada per il sorriso.
Ai miei figli,mostrerò la banalità' della guerra
e la sua indispensabile follia.
Ai miei figli, se vorranno
gli mostrerò la differenza tra
il contenitore e il contenuto,
per capire chi sopravvive
nelle fragili apparenze
e chi invece vive veramente.
Ai miei figli, bisbiglierò
che nell'errore risiede la speranza,
e che sta ad ognuno coglierla.
Ai miei figli,
fra silenziose carezze,
taciute speranze
e soventi silenzi
li custodirò nella mia pace
fin quando
un altro o un'altra
in attesa sull'uscio della porta
giungerà per amarli.
Giacomo Pietoso
All’amico, quello vero
quello a cui il legame che unisce
va oltre qualsiasi barriera
e convenienza del caso…
L’amico vero può dirti tutto
e lo stesso tu con lui
e alla fine
anche quando non si è d’accordo
si continua ad andare avanti
fianco a fianco...
All’amico vero
non hai bisogno
di fare tante domande
basta ascoltare i suoi silenzi
o semplicemente guardarlo in faccia...
L’amico, quello vero,
è cosa rara al mondo,
si, ormai ufficialmente
in via di estinzione…
lo dicono anche i giornali.
GP
sono quelli capaci di diventare “ali“ in grado di alleggerire il peso dell’altro. Sono i mari, gli oceani, gli uomini, le donne, il dipinto di un pittore, un amico a quattro zampe. Sono quell’universo di stelle che ha preso vita dai pensieri.
Giacomo Pietoso
Ho capito,… Ho capito che non c’è nulla da cercare, nulla da trovare, ogni cosa, qualsiasi cosa, all’improvviso diventerà luce,… e capita finalmente di essere.
Giacomo Pietoso